DEMOLIAMO LUOGHI COMUNI

domenica 22 marzo 2015

Cosa c'è che non va nell'Antisistema

Claudio Martini

Il lettore sa bene che il blog dal quale provengo si trova inserito in una specifica nicchia del web: quella della contro-informazione, o dell'informazione alternativa. Si tratta di una nicchia a tutt'oggi egemonizzata da schemi ideologici tipici della vecchia sinistra, anche se in verità non mancano gli sbandamenti a destra. In una frase, è il micro-cosmo dell'Antisistema.
Internet è uno strumento che permette di raccogliere ed elaborare milioni di dati e innumerevoli opinioni. È naturale pensare che, se ben utilizzato, possa essere l'incubatrice di un pensiero diverso, alternativo rispetto a quello dominante. Molti di noi, insomma, sono affascinati dalla speranza che un cambiamento della società possa germinare, a poco a poco, dal web. È la speranza che ci spinge a scrivere blog, quando ne abbiamo tempo e possibilità.
Sfortunatamente, si tratta di una speranza priva di fondamento. Non saremo noi a dar vita all'alternativa. Chiariamo perché, con due esempi.

John Kerry, qualche giorno fa, ha chiarito che gli USA intendono negoziare con Assad; in altre parole, che escludono una uscita di scena di quest'ultimo. Carla del Ponte è stata ancora più esplicita.
Era ovvio a chiunque masticasse un po' di storia del medioriente che gli USA non avevano mai avuto in mente di scalzare Assad, per non rovinare i rapporti con l'Iran, con il quale gli americani tentanto da anni di chiudere un accordo. Era evidente a chiunque consultasse le agenzie di stampa che la rivolta anti-Assad era del tutto spontanea e non pre-organizzata, ed era semplicemente dovuta all'incredibile asprezza della repressione del regime. Era del tutto evidente che gli USA non sarebbero mai intervenuti in Siria, come erano intervenuti in Libia.
L'Antisistema, pertanto, si è trovato di fronte ad una genuina rivolta popolare contro un regime para-nazista, ampiamente tollerato dagli USA, e cosa ha fatto? Ha sostenuto Assad, con tutto il cuore. Ha parlato di attacco imminente, sia all'Iran che alla Siria. Ha parlato di rivolta etero-diretta e di infiltrazione della CIA. Ha negato o minimizzato i crimini contro l'umanità del regime. Tutto perché Assad diceva di essere contro gli USA e Israele; tutto a dispetto dei fatti e della solidarietà umana nei confronti dei siriani.
Il mio, per aver detto la verità, ha ricevuto soltanto insulti. Il migliore è il seguente:

Cara mezza sega redattore di questo cesso di blog, ho appena notato le tue deiezioni a mezzo tastiera su (...), se sei uomo e hai le palle ti invito a presentarti a uno dei numerosi incontri a favore della Siria, della Resistenza Palestinese, di Hezbollah, della Repubblica Islamica Iraniana e dell'unione Eurasiatica a cui normalmente partecipo come relatore, moderatore o semplice spettatore (li troverai elencati via via sul mio blog), là avrai modo di ripetere le tue sfide e i tuoi insulti, nel qual caso ti riseverò una magistrale 'grigliata' di quelle che ti faranno voglia di andare a nasconderti nel tuo buco di culo internettiano e non uscirne mai più. Se poi cercherai di passare a vie di fatto sarò più che lieto di esercitare il mio diritto all'autodifesa.
Ecco, vedete, galantuomini simili si trovano attualmente al governo, in Siria...

Un altro esempio è L'Ucraina. L'Ucraina è l'UNICO esempio recente di rivolta popolare europea. Euromaidan è stato un movimento spontaneo, del tutto autonomo dagli (indecenti) partiti dell'opposizione filo-occidentale, che è riuscito, da solo, a scalzare un regime insopportabile. Maidan è riuscita a imporre la cacciata di Yanukovich, nonostante l'attivismo dei partiti di opposizione e dele cancellerie occidentali di mantenerlo al potere mediante un compromesso. Si è trattato di un evento grandioso, da studiare, da prendere a modello: un'insurrezione riuscita.Prossimamente, su questo blog, ci proponiamo di tratteggiarne la storia.
Questa piccola rivoluzione è stata letteralmente strangolata da Putin, che l'ha soffocata sul nascere mediante l'aggressione militare contro lo stato ucraino. Per farlo, Putin si è avvalso anche di bande paramilitari, piene zeppe di neonazisti, ricevendo l'applauso delle estreme destre europee. 
Come ha reagito l'Antisistema? Naturale: ha diffamato la rivolta popolare (defininendola fascista), ha sposato la causa delle bande separatiste filo-russe (definendole antifasciste), ha denunciato possibili aggressioni NATO alla Russia (!) e ha riconfermato la propria fede in Putin come baluardo dell'antimperialismo. Come se Lenin, a suo tempo, avesse appoggiato la Germania guglielmina in funzione anti-britannica.

L'ultima cantonata l'Antisistema l'ha presa con riguardo al governo di Alexis Tsipras; non si è trovato di meglio che lanciare un'allucinante campagna di diffamazione contro quel governo in generale, e contro Varoufakis in particolare. Ma ne abbiamo già parlato.

Che conclusioni possiamo trarre da questa trattazione sommaria della questione?

L'Antisistema ha tre grossi problemi: 

1) non è in grado di analizzare e intepretare correttamente l'attualità. Prende davvero fischi per fiaschi. L'esempio dell'attacco militare all'Iran e alla Siria è solare.
2) non è all'altezza della complessità dei problemi. Interpreta tutto su schemi binari: ad esempio americani cattivi/ non americani buoni. Predilige le soluzioni più semplicistiche e vacue ("usciamo dall'euro e tutto si aggiusterà"). E questo al netto delle bufale in cui puntualmente cade (questa era da Oscar). Non è in grado, in buona sostanza, di offrire un'alternativa intellettuale all'egemonia culturale del mainstream.
3) non è capace di entrare in sintonia con le esigenze degli oppressi. L'assenza di empatia nei confronti delle masse che manifestavano contro il governo Yanukovich, o di quelle che manifestano a favore del governo Tsipras, è abbastanza evidente. Fateci caso: non c'è un singolo movimento di massa contro cui l'Antisistema non si sia scagliato negli ultimi anni, in Europa e nel mondo. Tutti i movimenti popolari vengono classificati, quasi di default, come rivoluzioni colorate made in CIA.

In ultima analisi, l'Antisistema si comporta esattamente come una setta, gelosa della propria purezza e del proprio minoritarismo. Quando entra in contatto con elementi che mettono in dissordine i suoi schemini ideologici, reagisce insultando. Non stupisce dunque che l'Antisistema sia preda di guru, blogger narcisisti, leader improvvisati e tanti profeti del nulla: costituisce anzi il terreno d'elezione di questi personaggi.
Nessuna aspettativa pertanto, può essere nutrita sulle capacità dell'Antisistema di elaborare un pensiero che possa davvero sfidare l'egemonia del mainstream. Il lettore che va cercando questo pensiero non lo troverà nella nicchia web che, presumibilmente, è abituato a frequentare, È un vero peccato. L'alternativa nascerà altrove, non qui.